L’importanza del respiro, la lezione di Mike Maric

L’importanza del respiro, la lezione di Mike Maric

Vi capita di avere in casa dei libri che non hanno un vero posto? Non sono catalogati nella libreria e passano dalla scrivania al comodino senza ordine? Io ne ho uno che vaga sotto i miei occhi da un paio di anni: La scienza del respiro di Mike Maric. In queste settimane di lockdown ho scelto di leggerlo. Si tratta di un libro di esercizi sulla respirazione e ti spiega l’importanza del respiro che, certo, lo sappiamo è la forza vitale, la vita stessa, ma quanto ci pensiamo davvero? Mai come ora mi sembra fondamentale conoscere come respirare bene. Di fronte a un virus che toglie il respiro, approfondire il sistema in cui respiriamo mi è sembrato un modo per andare incontro a quello che tutti stiamo vivendo, imparando a conoscere un po’ di più il mio corpo.

Se volete comprare il libro lo trovate su Amazon. All’interno ci sono vari esercizi dai più semplici per una respirazione consapevole ad esercizi per gli sportivi, fino a consigli di alimentazione per migliorare il benessere psico-fisico e quindi anche il nostro respiro. Mike Maric è un apneista, oltre che medico, che insegna come respirare profondamente e come andare in apnea. Per quanto mi riguarda ho iniziato a fare tutte le mattine la pulizia del naso con le narici alternate e una respirazione di pancia, quella diaframmatica che conoscono i bambini. La sera, quando ho difficoltà ad addormentarmi faccio questo esercizio di Maric: metto una mano sulla pancia e una sul petto e respiro sentendo il ventre gonfiare. È diventato il mio rito di calma.

Tutti noi eseguiamo mediamente 14-16 atti respiratori al minuto, il che significa circa oltre 800 respiri ogni ora, cioè più di 20.000 al giorno tutti i giorni”, scrive Mike Maric nel suo libro.

“Di fatto ogni giorno per 20.000 volte scegliamo di vivere!”

Quello che ci spiega Maric è che la calma e la consapevolezza aiutano a respirare meglio e che lo stress riduce la nostra capacità polmonare. Lo stress inteso come sforzo fisico, ma anche mentale aumenta il costo energetico di ossigeno. “Noi siamo come respiriamo”, dice Maric, “più siamo nervosi e agitati peggio stiamo e peggio respiriamo. Più stiamo tranquilli e più siamo padroni del nostro respiro e della nostra mente”. Nel libro, Maric distingue i due tipi di stress, quello buono eustress che ci consente di fare una buona prestazione, da quello negativo, distress. Lo stress produce cortisolo che, però, se prodotto in eccesso ha effetti negativi. Maric ne elenca 3: “il primo molto generico e abbastanza complesso è l’immunodepressione: il cortisolo depotenzia il sistema immunitario e ci rende più fragili ed esposti alle malattie […] in secondo luogo il cortisolo incide sul nostro cervello […] rallentando la capacità di memorizzazione e accelerando l’invecchiamento. Il terzo caso riguarda l’aspetto metabolico: l’iperproduzione di cortisolo altera il metabolismo degli zuccheri, fa salire la glicemia e facilita di molto l’accumulo di grasso”.

Di base lo sappiamo che lo stress ci fa male, ci fa ingrassare e se diventa cronico ha parecchie ricadute negative sulla nostra salute. Ma c’è una cosa che dimentichiamo spesso ed è il motivo per cui la meditazione e lo yoga hanno da anni, ma molto di più in questi mesi, un successo e una pratica sempre più diffusa. “Possiamo cercare di compensare lo stress con qualcosa che agisce direttamente su di esso: le tecniche di respirazione”, scrive Maric.

Per me che pratico yoga saltuariamente e non amo la meditazione orientale, preferisco una camminata nel bosco, una nuotata con la testa ovattata nell’acqua, una galoppata in connessione con il cavallo, la respirazione insegnata da Maric mi piace molto. E la consiglio. Qui vi lascio un video di RaiNews24 dove Mike Maric spiega un esercizio semplice di respirazione diaframmatica, quella che faccio io e che, nella sua semplicità, mi sta aiutando molto.

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