Farei 1,24 figli in un’Italia che sostiene le nascite?

Farei 1,24 figli in un’Italia che sostiene le nascite?

Non è più coraggiosa la donna con e più emancipata quella senza. Ci dovrebbero essere semplicemente donne libere di dire di non volere figli, e donne libere di dire ne voglio. 

La natalità non è una questione femminile, ma di coppia (e di qualsiasi colore) o di single che vogliono avere un figlio. 

La natalità è anche una questione economica.

1,24 è la media dei figli per coppia in Italia.

Ha ragione Draghi: un paese ricco fa più figli, tuttavia non è strettamente legata alla quantità di ricchezza, lo è molto di più alla sicurezza e alla stabilità. 

L’Italia non è un paese per vecchi, non è un paese per giovani, non un paese per donne, non è un paese per figli e non è un paese per quarantenni: ma allora che paese è? 

Un’Italia senza figli è un’Italia che non ha posto per il futuro è un Italia che lentamente finisce di esistere.

Mario Draghi

Dal 1964 quando c’è stato il picco delle nascite con 1.016.120 siamo passati al 2020 con 404.104 nati: un calo del 60,23% in in quasi 60 anni (fonte Corriere della Sera del 15 maggio 2021).

“Non servono figli per pagare le pensioni, [i figli] sono desiderio, sono dono, i figli sono un segnale di un paese che torna a desiderare”, dice Gianluigi de Palo, Presidente del Forum delle famiglie.

Non avrei fatto un figlio perché mi pagasse la pensione, anche se questa è solo la visione meno romantica di una società che si prende anche cura degli anziani. 

Anziani che, però, in pensione non ci vanno per davvero perché diventano babysitter. Dovrei stare fuori a questo quadro familiare e invece sono dentro. Fino al collo. Perché se non ho figli è certamente per mie scelte private, perché è andata così, magari è perché il mio corpo non può neanche farli. Non me lo sono mai chiesto. E va bene così. Non è facile ammettere però, che sì, un po’ c’entra il fatto che manchi un sistema natalità virtuoso. 

Penso spesso che potrei adottare o prendere un bambino in affido e contribuire alla crescita della società in un altro modo. È più un senso civico che non per forza coincide con l’istinto di materno.

E siccome tante donne, coppie, famiglie si trovano nella mia stessa situazione, allora sì, non è un fatto individuale, solo mio, come donna, che non ho avuto figli. È avvenuto sia per scelte personali mia e di mio marito, sia per storie professionali mia e di mio marito. Entrambi abbiamo avviato carriere in ambiti nei quali la precarietà è data per assodata, ma abbiamo sbagliato ad accettare come “normalità” la mancanza di sicurezza e questo indipendentemente dal fatto di volere dei figli o meno. E non siamo gli unici, no. È un fatto collettivo. Riguarda persone con storie e scelte diverse dentro una società che non aiuta a diventare genitori.

Ben venga per i giovani l’impegno del Governo: ci spero, ma solo se davvero si passa dal bonus alla riforma strutturale, dalla spesa all’investimento, da consumare al seminare” (de Palo). Quando avevo trent’anni “qualcuno” disse che noi 30enni e 40enni di allora eravamo la generazione perduta. Aveva ragione. Siamo quelli che oggi rappresentano l’età media italiana, i 47enni (circa) di cui molti sono ancora senza sicurezza, senza stabilità e definitivamente senza figli.

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