Refik Anadol con l’intelligenza artificiale crea sogni (rinascimentali)

Refik Anadol con l’intelligenza artificiale crea sogni (rinascimentali)

Refik Anadol, media artist turco che vive a Los Angels, ha conquistato Milano e i brand italiani. Conosciuto in tutto il mondo per le sue opere realizzate con l’intelligenza artificiale, a ottobre è il protagonista indiscusso dell’arte digitale nella città meneghina.

Tutto ha inizio al Meet, Digital Culture Center, dove Refik Anadol è presente con l’opera site specific, Renaissance Dreams, in mostra nella sala immersiva fino agli inizi del 2022.

Il 2 ottobre l’artista in un incontro dal vivo ha presentato la sua ricerca e la sua opera, da com’è nata la passione per l’intelligenza artificiale al tentativo di rispondere alla domanda di tutte le domande: che tipo di uomini siamo nel 21esimo secolo? Le macchine, la tecnologia e perché no, l’intelligenza artificiale stanno ridefinendo i nostri contorni compresi quelli dei sensi.

E non si può restare insensibili davanti a un’opera come Renaissance Dreams. Sbalorditiva è di certo uno degli aggettivi più azzeccati perché l’opera avvolge i sensi a partire dalla vista e poi dal suono, ma coinvolge anche il tatto attraverso l’immaginazione quando davanti al wall scorrono pigmenti come biglie che vorresti toccare e raggi luce che sembrano venirti addosso.

Refik Anadol – Renaissance Dreams, 2020 Immersive Room, MEET Digital Culture Center – Courtesy the Artist

Eppure sono, semplicemente, le immagini del nostro Rinascimento mescolate come carte ed estratte dal mazzo come altro dall’origine, ma che portano impresse quegli stessi semi. Immagini elaborate insieme a lettere e dati da un algoritmo studiato da Refik Anadol e dal suo studio losangelino di cui è direttore creativo.

La sua è arte che fa dell’intelligenza artificiale strumento e mano che mischia dati come il milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia con i quali ha creato Renaissance Dreams. L’opera che dura circa 35 minuti è composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura.

Come racconta l’artista nell’incontro al Meet, è stata una raccolta complessa, una lunga ricerca di autori, scultori che a loro volta sono diventati un’opera site specific.

Refik Anadol – Renaissance Dreams, 2020 particolare Immersive Room, MEET Digital Culture Center – Courtesy the Artist

Il percorso di Refik Anadol inizia sin da piccolo, ciò che l’ha motivato è stato un film, Blade Runner, nel quale racconta di averci visto qualcosa di positivo.

Refik Anadol – Renaissance Dreams, 2020 Immersive Room, MEET Digital Culture Center – Courtesy the Artist

Ottobre è il mese di Refik Anadol a Milano perché altre due opere del media artist sono visibili in città: una pillola dell’opera Renaissance Dreams sarà proiettata per tutto il mese sugli schermi di Luxottica in Cordusio, Piazzale Cadorna e Corso Matteotti, ma anche a Londra, a Covent Garden, e a New York, a Time Square.

Infine, Refik è protagonista sempre a Milano di un’altra esposizione, realizzata con un altro brand italiano, Bulgari. Per la maison di gioielli Anadol ha realizzato attraverso l’intelligenza artificiale l’opera Serpenti Metamorphosis. Visitabile fino al 31 ottobre.

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Nell’immagine in alto Refik Anadol – Renaissance Dreams, 2020 Immersive Room, MEET Digital Culture Center – Courtesy the Artist

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