Estia è la dea del fuoco che arde al centro del focolare. Figlia di Crono e Rea, è la maggiore delle tre dee vergini. Zeus le diede il privilegio di essere al centro della casa. Uno dei 7 archietipi femminili, ovvero modelli comportamentali, secondo il libro “Le dee dentro la donna” di Jean S. Bolen.
Nel mito rappresenta il fuoco sacro, quello del tempio e quello della casa. Non si avventurò nella natura come Artemide e non fondò città come Atena, ma restò a vegliare il fuoco della dimora.
Estia rappresenta la purezza e completezza della donna.
L’archetipo di Estia
In comune con le altre due sorelle, Estia è una dea vergine, ovvero basta a sé stessa e, come le altre due, non si lascia distrarre dall’esterno ma è concentrata su ciò che vuole essere.
Rappresenta la donna che guarda al suo interno spirituale, meditativa. Sviluppa così l’intuito, la capacità di riconoscere con chiarezza i propri valori.
Estia si attiva nella donna che si dedica alla casa, e il tempo sembra passare senza accorgersene. Ama il silenzio, persegue attività intime, spirituali, religiose, meditative.
Esempi illustri di donne estiane sono santa Teresa d’Avila che insieme ad Estia ha in parte anche Afrodite, e Madre Teresa di Calcutta che fonde Estia con Demetra.
Le donne Estia sanno mantenere calma e concentrazione nel caos quotidiano. Come dea può essere evocata nel silenzio e nella solitudine. Per coltivarla è necessario trovare il tempo per sé. Riordinare casa senza fretta.
Nel lavoro
Estia non è competitiva come Artemide, e non cerca riconoscimenti come Atena. La donna che vive questo archetipo predilige lavori d’ufficio dove, però, non si lascia distrarre dai pettegolezzi. Oppure fare la fotografa, dove l’arte della pazienza si associa all’intuizione.
Nelle relazioni
Ama di tanto in tanto la compagnia delle amiche, ma sa stare benissimo anche da sola. Sa ascoltare con comprensione. Ama la dimensione spirituale anche in relazione agli altri, per questo se non integra Afrodite può avere poco interesse per la sessualità. Nel matrimonio è tradizionale. Non ama uomini o donne d’azione.
Come può evolvere la dea (e donna) Estia
Ama il lavoro silenzioso della casa, si completa da sola ma è un errore sottovalutare o sminuire la sua dimensione domestica. Ha i suoi ritmi ma è molto focalizzata.
Per emergere nel mondo esterno, Estia deve costruirsi una persona, ovvero una maschera così come la intendevano i latini. Così, per sostenere un colloquio dovrà essere la persona competitiva che ha in sé Artemide o Atena.
Emozione e intelletto possono distrarre Estia dal suo centro spirituale e intimo, per cui con forza resta legata al suo fuoco interiore che tiene acceso staccandosi dal mondo per trovare la sua centralità intuitiva nella solitudine.
Per approfondire Le dee dentro la donna di Jean S. Bolen, Astrolabio.
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