Una delle cose per me più riuscite di “Secondo a chi?” è la copertina del libro realizzata dall’illustratrice Adriana Renna. E’ stato un lavoro di ideazione e creazione tra Albero (Manieri) editorie insieme a Diego (Leone) della casa editrice Do it human e titolari del Caffè libreria Ecate, e Adriana. Da parte mia c’è stato un ok immediato e per come lo intendo io, il tema dell’essere secondo così illustrato non indica un’alternativa. Ovvero c’è chi corre per arrivare primo, e chi si gode il viaggio e non si preoccupa del risultato. Ma si tratta di due possibilità che possiamo vivere più e più volte nel corso della vita. Auspicherei, personalmente, di vivere secondo il momento tanto con lo sprint per raggiungere un mio obiettivo, quanto con il piacere del qui e ora, del godermi i piccoli passi e persino lo stare fermi.
Ho chiesto ad Adriana di raccontarmi di com’è nata la copertina e un po’ di lei.
Cercare l’ispirazione per la copertina del libro
Qual è stato il processo dietro alla creazione della copertina di “Secondo a chi?” Cosa ti ha ispirata?
Quando mi è stato chiesto di creare l’illustrazione per la copertina del libro “Secondo a chi?” mi era stato descritto brevemente il tema e fatta leggere la sinossi. Ho pensato, come cerco di fare sempre, alla prima associazione mentale che mi potesse venire in mente riflettendo sul concetto di arrivare per primi. In che contesto si parla di arrivare primi – o secondi – di solito? Il primo collegamento che mi è venuto è stato quello delle gare, dell’idea di podio. E questo mi ha dato l’idea per il set. Come avrei potuto esprimere invece, attraverso il disegno, la bellezza di lasciar andare, il riappropriarsi della propria serenità e del diritto di non dovere competere a tutti i costi?
Ricordo che immediatamente mi è venuta l’idea di raffigurare una donna sdraiata sorridente che guarda altrove (o il lettore) mentre un’altra si affretta a correre verso chissà quali mete. Ho iniziato a fare dei rapidi schizzi e ricordo che agli editori l’idea è subito piaciuta molto.
Come hai deciso i colori?
Man mano che definivo i dettagli del disegno, facevo qualche prova colore veloce. All’inizio, proprio perché nella mia testa la scena dell’illustrazione si svolgeva su un campo da corsa, avevo optato per un arancio/marroncino come colore dominante dello sfondo e di alcuni elementi, mentre dei colori chiari abbinati (come il rosa o del giallo) per il resto. Chiaramente quando si crea un’illustrazione si definisce prima il disegno e poi si passa ai colori. Diego mi ha chiesto di lavorare su dei colori più accesi e vivaci, anche per rimanere in linea con le ultime copertine della casa editrice.
Così ho iniziato a fare una serie di prove colori (mentre ancora ultimavo il disegno), passando da colori molto accesi (come il fucsia, di cui vado matta!), all’utilizzo di gradienti di colore. Alla fine Alberto e Diego hanno trovato una palette di colori che a loro piaceva e mi hanno chiesto di ricalibrare l’illustrazione un po’ su quei toni. Per lo sfondo praticamente siamo tornati più o meno alle tonalità iniziali: il bordeaux come dominante, e l’arancio; le ombre sui corpi invece fatte con dei toni più sul turchese per creare contrasto.
La copertina del libro Secondo a chi? come veicolo di messaggi
Cosa sono per te le illustrazioni?
Le illustrazioni per me sono uno strumento per esternare la mia visione del mondo. Le considero anche un modo per fare attivismo e veicolari messaggi per me importanti.
Forse in fondo sono un modo per fare ricerca su chi sono e cosa voglio.
Mi piace giocare a cercare metafore visive per esprimere concetti in maniera immediata attraverso un’immagine. Per questo sono molto affascinata dall’illustrazione concettuale, che viene utilizzata ovviamente anche in editoria.
A volte non è facile trovare la chiave per raccontare una metafora, forse però è proprio questo che mi affascina. Creare un’illustrazione è come trovare a ritroso la ricetta di un piatto che ancora non conosci, ma di cui hai solo alcuni elementi.
Alla base del disegno c’è l’idea, poi devi riuscire a inserire tutti gli altri ingredienti nelle giuste proporzioni. Per me un’altra cosa importante è che l’immagine attiri l’attenzione a colpo d’occhio, e questo di solito lo fa la giusta combinazione tra composizione, contrasti del chiaroscuro e infine il colore.
Una seconda vita da illustratrice di libri
Raccontami un po’ di te e del tuo lavoro di illustratrice
Mi sono avvicinata all’illustrazione di recente, circa un paio d’anni fa. Pensa che fino ad ottobre 2020 facevo la tecnica delle luci in teatro e mi occupavo in generale di allestimenti teatrali, lighting design e a volte scenografia.
Con il primo lockdown inutile dire che come lavoratori dello spettacolo siamo rimasti a casa per mesi e nel secondo (a fine ottobre dello stesso anno) ho scoperto che a causa di un grave problema di salute avrei dovuto passare i successivi 8-9 mesi tra un ospedale e un altro, tra visite continue e terapie abbastanza invasive. In quel periodo l’illustrazione ha iniziato a farsi largo tra le mie difficili giornate e ho iniziato a considerare che potesse diventare la mia nuova professione. Ho deciso di lasciare il vecchio lavoro alle spalle, consapevole che ricominciare da capo a 36 anni fosse molto poco ragionevole (per come siamo abituati a vivere l’idea di percorso professionale e carriera), ma sentivo dentro me un nuovo coraggio che mi spronava a dedicarmi a questa nuova attività che forse avevo accantonato nel cassetto tanti anni prima, ma che mi dava una spinta ed un piacere innegabili. Era l’appiglio che mi dava energia per immaginarmi il futuro alla fine di quel percorso pesante.
Ecco, pensandoci, forse l’illustrazione per me è stata la mia rinascita, la mia seconda possibilità.
L’anno scorso mi sono dedicata quasi totalmente allo studio dell’illustrazione e ho iniziato le mie prime collaborazioni con piccole realtà, associazioni e privati che mi commissionano dei lavori. “Secondo a chi?” è stata di fatto la mia prima copertina e e ne vado molto fiera. Per ora so di essere ancora all’inizio, sicuramente non vedo l’ora di scoprire tutti i campi di applicazione dell’illustrazione, oltre a riviste, quotidiani e ovviamente, libri.
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