Nell’ultima newsletter di Equestrian Woods del 18 giugno, ho parlato del focus a cavallo prendendo ispirazione dall’insegnamento di Pat Parelli. Dell’equitazione mi piace il parallelismo con la vita quotidiana (è una prerogativa di tutti gli sport), e quella del focus ne è un esempio. Il cavallo ha una simbologia potente per la vita di tutti i giorni.
Pat Parelli è un addestratore di cavalli che ha sviluppato e diffuso un approccio naturale al cavallo, un modo di considerare prima di tutto la natura di uomo e animale puntando sull’empatia, ovvero sulla capacità dell’uomo di mettersi nei panni del cavallo per comprenderene linguaggio e comportamento e sviluppare un linguaggio che il cavallo a sua volta può capire.
Nel libro Natural Horse-Man-Ship, uno degli argomenti che Pat Parelli affronta è il focus a cavallo.
Ma cos’è questo focus? In ogni cosa che facciamo, che sia uno sport, pilotare un aereo, guidare una macchina o sciare, la nostra focalizzazione su direzione e obiettivo è fondamentale, Pat Parelli.
Ci sono tre direzioni che possiamo prendere a cavallo: andare “da una parte”, “da qualche parte”, “da nessuna parte”. Occorre avere una visione d’insieme unita a uno scopo, ciò che facciamo per andare nella direzione che abbiamo deciso è il focus. In un campo di salto ostacoli o dressage, se voglio andare dal punto A al punto C, ovvero in un punto preciso, sto andando “da una parte”. Quando in C decido di andare in altro punto sto andando “da qualche parte”. Infine, se decido di andare da “nessuna parte”, allora mi concentro sul terreno sotto di me, perché “nessuna parte” è proprio lì.
Per fare in modo che il cavallo vada nella direzione che abbiamo deciso, dobbiamo usare fermezza e determinazione attraverso il linguaggio del corpo. Perché è l’unico linguaggio che il cavallo è capace di comprendere. Dirigere lo sguardo in un punto è un’azione.
Dal cavallo all’obiettivo personale, il potere del focus
Quando siamo a cavallo non dobbiamo guardare a terra o la testa del cavallo, dobbiamo guardare la direzione. Solo guardandola il cavallo ci porterà lì. Sembra incredibile, ma è come se il cavallo vedesse attraverso i nostri occhi. Capisce che stiamo dando la direzione con lo sguardo perché dal nostro sguardo deriverà una serie di conseguenze sul nostro corpo e il cavallo lo sentirà . Il cavallo leggerà la sintonia tra la nostra mente e il nostro corpo. Se la richiesta non sarà precisa, non avrò cioè fermezza e determinazione, il cavallo non risponderà .
Se sostituiamo il cavallo con un obiettivo della vita il meccanismo è identico. Il focus è tutto lì, nella fermezza e nella determinazione con cui dirigo il mio sguardo e, quindi, il mio corpo e la mia mente verso la direzione che ho scelto.
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