Il 17 novembre 2019, Giorgio Nardone presentava a Milano il suo ultimo libro: Emozioni istruzioni per l’uso. Ero andata a sentirlo per Cosmopolitan parlare del Self help strategico. Ovvero come aiutarsi da soli previa istruzione di un esperto.
Ho ancora sul cellulare quella registrazione perché avevo in mente di riascoltare i suoi preziosi consigli. E ora eccoli qui: i dieci minuti trascorsi con Giorgio Nardone a parlare di come superare paura e dolore.Â
Non avere paura del dolore
Partiamo dal dolore. Per quanto la società si sia evoluta su modelli iper protettivi di famiglia e di società , spiega Nardone, oggi il vero pericolo è l’assenza di prove, di ostacoli da superare. I giovani crescono con la strada spianata e il più delle volte in adolescenza crollano di fronte ai primi grandi ostacoli.
Gli attacchi di panico nel 2000 colpivano il 20% delle persone (dato dell’Organizzazione mondiale della sanità ) adesso il 30% dell’umanità soffre di attacchi di panico. E questo è stato indotto soprattutto nel mondo occidentale dalla crescita iper protetta. In questo modo i giovani non costruiscono la resilienza, la capacità di confrontarsi con gli ostacoli e il superamento di questi attraverso la fatica, il dolore, l’impegno, le risorse.Â
“Il dolore è necessario. E’ chiaro che non devi sottoporti a traumi o a esperienze devastanti ma piccole dosi di dolore, ostacoli quotidiani da superare sono quello che previene la debolezza, la fragilità di un adolescente”, dice Nardone.Â
Il dolore deve essere sperimentato, altrimenti non si diventa resilienti.
Come superare l’ansia
Invece di proteggerla, una persona che soffre di ansia deve essere messa in condizioni di provarla. Prima però è necessario darle gli strumenti per sperimentare l’ansia e metterla nella condizione di viverla.Â
“Non evitare la paura ma elaborarla mentalmente. Io devo immaginarle le mie paure. Devo evocarle fino a che collassano su se stesse, la paura si supera cercando di affrontarla non evitandola”.
Come affrontare dolore e paura
Ci sono delle cose pratiche che si possono fare. Per esempio, per il dolore la scrittura è molto efficace. Scrivere tutto ciò che mi addolora aiuta a stare meglio. “Mentre per la paura”, rivela Nardone, “è importante evocare la percezione con la fantasia perché il meccanismo della paura tocca i nostri sensi prima che la nostra anima, quindi se voglio fronteggiare la paura devo proprio evocarla, e la evoco proprio con i sensi”.
Predisponendomi anche al peggio mi preparo a superarla.
La tecnica della peggiore fantasia
“Ogni giorno mi do uno spazio in cui mi metto a evocare tutte le paure peggiori che vivo. Mi ci lascio andare, urlo, piango… quello che viene. E mi accorgo dopo qualche giorno che quella paura non è più così spaventosa. Si dedica una mezz’ora giorno la prima settimana, poi si può diminuire.
Questa è la tecnica paradossale per gli attacchi di panico, ma all’inizio bisogna essere guidati da un esperto”.
Gli antichi sumeri dicevano: la paura guardata in faccia si trasforma in coraggio. La paura evitata diventa timor panico.
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